In Italia il risparmio energetico e la riqualificazione degli edifici sono obiettivi primari, soprattutto considerando l’elevato numero di edifici energivori che caratterizza il nostro Paese. La pubblicazione di una riqualificazione energetica della sede del Comune di Marlengo (BZ) e di due gallerie di immagini relative a un intervento di riqualificazione energetica di due palazzine residenziali ci ha stimolato ad approfondire il concetto di retrofit.
La riqualificazione dell’esistente può coinvolgere la struttura dell’immobile, l’involucro e gli impianti, con l’obiettivo di migliorare le performance energetiche e il benessere abitativo degli ambienti interni.
Quando la riqualificazione comporta un miglioramento rilevante delle prestazioni energetiche globali si parla di deep retrofit (ristrutturazione profonda).
Per creare una casa veramente efficiente dal punto di vista energetico, confortevole e sana, dobbiamo capire il funzionamento della casa intesa come un sistema interrelato e interdipendente.
Gli spifferi alle finestre possono inficiare l’isolamento termoacustico e il comfort dell’edificio, non importa quanto efficiente possa essere l’impianto di riscaldamento. Anche in una casa ben isolata, una stanza può essere fredda se il sistema di riscaldamento è progettato male.
Il deep retrofit affronta le prestazioni energetiche di un edificio con un approccio sistemico, osservando l’effetto complessivo e combinato delle misure energetiche più appropriate. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento dell’efficienza energetica verso lo standard nZeb (Nearly Zero Energy Building).
Ovviamente non sempre si può pensare di raggiungere un obiettivo così ambizioso, ma per essere classificato come un intervento di deep retrofit, una ristrutturazione deve assicurare almeno il 60% in meno di consumi energetici.
L’Osservatorio europeo del parco immobiliare (EU Building Stock Observatory), infatti, ha individuato tre livelli di ristrutturazione sulla base dei risparmi di energia primaria:
- leggera (inferiore al 30%);
- media (tra il 30% e il 60%);
- profonda (oltre il 60%).
Nel deep retrofit ogni misura energetica proposta viene calcolata con precisione e valutata nel suo rapporto qualità/prezzo per ottenere la soluzione migliore. Livelli di isolamento, dimensioni dell’impianto fotovoltaico, valore Uw dei serramenti, dimensioni della pompa calore e dei radiatori: tutto viene calcolato per raggiungere un risultato complessivo in linea con l’obiettivo energetico.
Durante tutto il processo, oltre al raggiungere i migliori standard di prestazione energetica, viene data la massima priorità ai “vantaggi non energetici”, in modo che il retrofit includa quanti più benefici possibili per il comfort abitativo. Il miglioramento della qualità dell’aria, ad esempio, deriva dall’introduzione della ventilazione meccanica controllata in una casa in cui la ventilazione era precedentemente scarsa o inesistente.
I benefici del deep retrofit
Il deep retrofit opera un miglioramento olistico dell’edificio. Secondo uno studio condotto da alcuni membri dell’Eurac Research, i benefici sono multipli. Il risparmio energetico, derivante da una riduzione dei consumi, è una conseguenza diretta dell’aumento dell’efficienza energetica.
Il risparmio energetico è fonte di tre benefici primari: riduzione dei costi, mitigazione dei cambiamenti climatici e sicurezza energetica.
Un beneficio più indiretto e non identificabile in modo diretto e univoco è invece quello che riguarda la salute e il benessere. La maggior parte dei risanamenti energetici migliorano il comfort interno degli edifici, riducendo così malattie e mortalità, quindi migliorando la produttività dei lavoratori e la qualità della vita degli occupanti.
Lo studio sottolinea che questi benefici hanno delle ricadute anche sui budget pubblici, riducendo le spese ospedaliere e i giorni di malattia o assenza da lavoro.
Il rilevante miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio consente anche di velocizzare il rientro dall’investimento, dato che il risparmio economico durante tutta la vita dell’edificio, rispetto alle precedenti condizioni, è davvero notevole e il valore immobiliare dell’edificio cresce.
In generale si possono realizzare interventi di deep retrofit su tutte le tipologie di edifici, sia pubblici che privati. Un approccio di retrofit profondo tende ad essere più vantaggioso quando un edificio ha prestazioni così scarse che un retrofit “più leggero” non è un’opzione realistica.
Il costo di questo tipo di interventi è piuttosto elevato. L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di rendere gli interventi di deep retrofit sempre più efficaci, ma anche economicamente accessibili. Un espediente utile a incoraggiarne l’attuazione potrebbe essere una sorta di bonus fiscale, analogo a quelli già istituiti per vari interventi di riqualificazione energetica (come ad esempio l’installazione di nuovi infissi o di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, ecc.).
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