Nella realizzazione di una residenza privata con tecnologia in legno Xlam nel Comune di Susegana, si sono curati in particolar modo gli aspetti di coibentazione, ermeticità e fabbisogno energetico per rispettare gli standard previsti dal protocollo PassivHaus. «Purtroppo il rapporto superficie volume e l’orientamento dell’edificio erano già dati e non proprio ottimali per l’attuazione di tale protocollo» commenta l’ingegner Marco Filippi, tecnico PassivHaus che ha seguito il progetto. «Comunque siamo riusciti a soddisfare le richieste del committente che chiedeva una casa che consumasse poco e che avesse soprattutto un impianto snello».
Come si arriva ad ottenere le prestazioni di una casa passiva?
Per ottenere un fabbisogno termico per il riscaldamento di 14 kWh/m2a e per il raffrescamento di 15 kWh/m2a si lavora molto sulla coibentazione delle parti opache e della parti trasparenti. Per parti opache si intendono i solai controterra, la copertura, le pareti esterne e tutto ciò che è a contatto con l’esterno o con ambienti non riscaldati, come in questo caso un garage.
Si adottano inoltre serramenti ad alte prestazioni. I serramenti per gli edifici passivi non sono tutti uguali: la loro scelta dipende dalla latitudine in cui si sta costruendo. In questo caso si sono montati serramenti in legno da 92 mm, modello Euroclima 92 di 2F, complanare all’interno. Il serramento è dotato di doppia vetrocamera e provvisto di 4 guarnizioni di battuta in TPE (termoplastica espansa) per maggiori prestazioni in termini di permeabilità all’aria e isolamento termoacustico.
«Anche se stiamo parlando di un serramento da 92 mm» sottolinea l’ing. Filippi, «esso mantiene comunque un certo legame con la tradizione costruttiva del luogo».
L’importanza degli apporti solari
«Il serramento ha giocato un ruolo molto importante anche nella massimizzazione degli apporti solari» continua Marco Filippi. «Siccome non potevamo contare su un’esposizione favorevole, abbiamo cercato di avere dei serramenti che avessero sia una bassa trasmittanza termica Ug (ossia un alto valore di isolamento termico) sia un fattore g (valore di guadagno solare) sufficientemente alto. Non è una cosa facile da ottenere dato che i due valori tendono ad essere in contrasto, nel senso che se cala l’Ug, ovvero aumenta l’isolamento termico, cala anche il fattore g. Assieme a 2F si è cercato un vetro extra-chiaro che ci consentisse di ottenere la combinazione migliore».
Evitare i ponti termici. La cura della posa in opera
Una parte rilevante dell’impegno progettuale è stata lo studio delle connessioni dei vari elementi, sia per le parti opache – parete verso terreno, parete verso copertura, ecc. – sia per i serramenti. Per quest’ultimi l’ingegner Damiano Fanton di 2F evidenzia l’impegno a standardizzare la posa in opera riservando ai vari tipi di serramento (finestre, portefinestre, ecc.) la stessa tipologia di installazione, ovvero la stessa posizione rispetto alla profondità del foro murario, la medesima tipologia di attacco a livello di fissaggio, gli stessi materiali, ecc. Una volta capito come andava fatta la posa in un determinato “foro”, gli altri venivano di conseguenza.
Un particolare accorgimento è stato quello di svincolare il nodo costruttivo del serramento da quello dello scuro, i quali di solito vengono gestiti con un unico controtelaio. «Noi abbiamo fatto un controtelaio per il serramento vetrato, mentre lo scuro e la zanzariera sono stati gestiti oltre il serramento con un’applicazione esterna» spiega l’ing. Fanton.
«Gli scuri infatti sono stati fissati a degli elementi strutturali che, a loro volta, sono fissati all’Xlam. Possiamo dire, quindi, che tutte le viti portanti dell’intelaiatura dello scuro sono fissate su questi elementi strutturali bypassando il cappotto. In questo modo abbiamo ottenuto una continuità perfetta tra gli elementi isolanti: il cappotto infatti finisce direttamente sul serramento ed è totalmente slegato dagli scuri e dagli accessori come le zanzariere. L’unico ponte termico è costituito dai 7 mm delle tre viti che ci sono in altezza sul telaio».
La semplificazione del processo di posa in opera, lo svincolo tra serramento e oscurante e il fatto che comunque la posa è stata gestita con materiali di un certo tipo (schiume e profili sigillanti, doppi nastri termo-espandenti, guarnizioni ad espansione, ecc.) hanno permesso di raggiungere l’obiettivo termico-energetico desiderato.
Un involucro ermetico
Altrettanto importante è l’ermeticità dell’involucro edilizio, cioè la sua capacità di tenuta all’aria. È stato fato un Blower Door Test preliminare che è andato molto bene. Il valore n50 è pari a 0,4 vol/h. Il valore n50 indica quanti ricambi d’aria involontari si verificano quando c’è una differenza di pressione tra interno ed esterno pari a 50 Pascal, ossia a un vento di 30-35 km/h. In questo edificio vi sono 0,4 ricambi d’aria in queste condizioni. Un buon risultato se si considera che il valore limite è 0,6.
Riscaldare e raffrescare gli ambienti della casa passiva grazie alla ventilazione meccanica
Si è scelto di dotare l’edificio di un sistema di ventilazione meccanica, in modo da avere ricambi dell’aria anche senza aprire le finestre. Si tratta di una tecnologia utile per questo tipo di edifici, considerando inoltre gli attuali stili di vita che ci vedono sempre meno a casa. Un sistema di questo tipo migliora la salubrità degli ambienti perché impedisce il ristagno sia degli odori sia soprattutto di particelle inquinanti o composti volatili nocivi, che non sappiamo di avere in casa e che non verrebbero eliminati senza un’adeguata ventilazione.
Un’altra caratteristica delle PassivHaus è quella di avere degli impianti molto semplici. In questo caso specifico il riscaldamento e il raffrescamento della casa avviene sfruttando il sistema di ventilazione: grazie a questo infatti posso condizionare l’aria di mandata. Un impianto quindi basilare che si occupa anche dell’acqua calda sanitaria. «D’altronde, avendo lavorato molto sulle prestazioni dell’involucro edilizio, possiamo permetterci questo tipo di semplificazione» conclude l’ing. Marco Filippi.
Scheda progetto
Tipo di edificio | Abitazione residenziale |
Tipo di intervento | Nuova costruzione |
Ubicazione | Susegana (TV) |
Committente | Privato |
Progetto energetico |
Ing. Marco Filippi (TV) |
Tipologia serramenti | Serramenti in legno Euroclima 92 di 2F Srl (VI) |
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