Per il “Life at home Report 2018”, ricerca internazionale firmata Ikea, il nostro rapporto con la casa, il “senso di casa” si fonda sull’interazione di 4 dimensioni – relazione, spazio, luogo, oggetti – con 5 bisogni emozionali: sicurezza, privacy, comfort, proprietà e senso di appartenenza. Per l’osservatorio nazionale “casaDoxa” la casa è importante per il 94% degli italiani, specie se sostenibile e smart.

Come sta evolvendo il “senso di casa”? È questa la domanda a cui ha cercato di rispondere il Life at home Report 2018, indagine quali-quantitativa condotto da Ikea in 22 Paesi (Australia, Asia, Europa, Medio Oriente e Stati Uniti). Attraverso conversazioni online, incontri e ascolto dei social media, la ricerca ha coinvolto, da marzo ad agosto, oltre 22mila persone di diverse fasce d’età.

La ricerca rileva che il concetto di casa si fonda su 4 dimensioni: la relazione, lo spazio, il luogo, gli oggetti. Per gli italiani la dimensione che più conta è la relazione (61%), cioè i rapporti personali che si instaurano con le persone con cui si vive. Per il 45% degli intervistati è lo spazio fisico a determinare il senso di casa, seguito dal luogo in cui si vive, inteso come quartiere e comunità (26%) e, in ultimo, dagli oggetti che vanno a riempire la casa.

Cinque bisogni fondamentali descrivono il rapporto con la casa

Come cambia il rapporto con la casa 2Sono le emozioni, però, le vere protagoniste del senso dell’abitare. Le quattro dimensioni appena citate interagiscono con 5 bisogni emozionali: sicurezza, privacy, comfort, proprietà e senso di appartenenza. Vediamole più nel dettaglio.

Sicurezza: sentirsi sicuri e ben inseriti nel contesto dove viviamo. Più ci sentiamo accettati dalle persone con cui viviamo, più ci sentiamo sicuri nei nostri spazi.

Privacy: sentirsi padroni su come garantiamo la nostra riservatezza, senza intrusioni. In casa gli italiani trovano un po’ di privacy in camera da letto (52%), in bagno (40%) o in giardino/balcone (39%)

Comfort: sentirsi soddisfatti e a proprio agio nel contesto in cui viviamo. Più ci sentiamo a nostro agio con le persone con cui viviamo, più ci sentiamo soddisfatti nei nostri spazi

Proprietà: sentire che un luogo o uno spazio sono “nostri”. Più possiamo essere noi stessi con le persone con cui viviamo, maggiore è la probabilità di fare nostri gli spazi in cui abitiamo. In Italia, quando ci si reca in visita da qualcuno ci si aspetta di trovare una casa ordinata, che rifletta la personalità di chi la abita.

Senso si appartenenza: è sentirsi parte di un gruppo di persone che accetta chi siamo, o ritrovarsi in luoghi specifici che ci rispecchiano. Percepire un senso di appartenenza è essenziale per “sentirsi a casa”: influisce su come ci rapportiamo ed è il bisogno emozionale alla base degli altri quattro.

Il Life at home Report, inoltre, rileva come tante delle attività una volta considerate tipicamente domestiche si siano spostate fuori casa: ad esempio in Italia, rispetto ad altri Paesi europei, è più frequente trascorrere fuori dall’abitazione del tempo con i figli (51% vs 33% tot. Europa) o rilassarsi e, addirittura, farsi una doccia (40% vs 36% tot. Europa).

Contestualmente però gli italiani svolgono in casa attività tradizionalmente svolte in altri luoghi: 2 persone su 5 infatti dichiarano di portare regolarmente il lavoro tra le mura domestiche, una percentuale superiore rispetto a quella della maggior parte degli altri Paesi europei. Nelle città, in particolare, il lavoro si è fuso con attività tradizionalmente associate alla casa, come ricevere amici, fare esercizio fisico o gestire una famiglia.

Italiani e rapporto con la casa secondo Doxa

Come cambia il rapporto con la casa 3Il 26 novembre a Bologna, durante il Forum Serramenti Extra organizzato da DB Information, Elisa Angiola dell’istituto Doxa ha illustrato alcuni risultati che emergono dall’osservatorio nazionale “casaDoxa” e che in parte riecheggiano i risultati dell’indagine svolta da Ikea.

Per il 94% degli italiani la casa è “importante”. Oggi più che mai. Per quasi 4 italiani su 10, infatti, l’attaccamento alla propria abitazione è aumentato rispetto a 5 anni fa, quasi fosse un “rifugio” capace di accoglierci e “proteggerci” dal mondo esterno.

Una casa sempre più polifunzionale

La casa è sempre più “vissuta” e presidiata durante l’intero arco della giornata, non più solo nelle ore serali. E addirittura il 48% degli italiani vi trascorre più tempo oggi rispetto a 10 anni fa. Non solo. Un italiano su 3 è solito anche lavorarci e di questi il 70% lo fa anche più volte alla settimana: il 40% lavora nella zona living (sala, salotto, cucina), mentre il 20% anche nella zone notte (camera da letto).

Con una particolarità: è una tendenza diffusa tra tutte le classi d’età. Over 54, compresi. I più sono lavoratori autonomi, ma non mancano nemmeno i dipendenti (27%). E ancora: nel 35% dei casi si tratta di uomini.

La casa infatti è sempre meno appannaggio solo femminile, diventando un luogo di espressione anche maschile, sia nell’organizzazione degli spazi abitativi sia nella scelta degli arredi. Soprattutto nella fascia d’età che va dai 18 ai 35 anni.

In generale, la casa sta diventando sempre più polifunzionale e punta a interpretare al meglio le esigenze molteplici e differenziate di tutti i membri della famiglia.

Italiani sensibili al tema della sostenibilità

Come cambia il rapporto con la casa 5Il 75% degli intervistati si dichiara “sensibile” al tema green. Tra le principali abitudini spiccano quelle riguardanti il risparmio energetico: il 78% degli intervistati tiene sempre in casa una temperatura non superiore ai 20°C e il 71% stacca abitualmente le spine dei dispositivi non in carica, comportamenti a cui si lega anche l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica elevata (86% degli intervistati) e lampadine led o a basso consumo (76%).

Curiosamente sono gli over 54 i più sensibili al tema della sostenibilità. Anche in un’ottica di “protezione” delle generazioni future (lo dichiara il 33% del campione).

Rapporto con la casa: esiste un gap da colmare

La dott.ssa Angiola illustra però anche l’altro lato della medaglia. Solo il 49% degli italiani dichiara di conoscere bene il concetto di sostenibilità. Nonostante il 94% degli intervistati consideri la casa molto importante, solo il 55% è soddisfatto della propria casa.

Tra gli insoddisfatti, il 40% lo è per l’isolamento termico, il 39% per l’isolamento acustico, il 35% per la sicurezza e il 26% per l’accesso alle nuove tecnologie. C’è ancora un gap da colmare tra quello che gli italiani si aspettano e ciò che offre il mercato.