L’essere umano ha una tendenza innata a creare connessioni con la natura e altre forme di vita. Una tendenza che trova applicazione nel biophilic design: di che cosa si tratta?

Provate a chiudere gli occhi e a immaginare un ambiente sereno e rilassante. La maggior parte probabilmente avrà immaginato un luogo circondato dalla natura, che si tratti di un prato, un bosco, della riva del mare o di un lago, o di una montagna innevata.

Sin dai primordi della civiltà, la natura è stata per l’uomo l’habitat naturale, che gli ha garantito acqua, cibo e rifugio. Con lo sviluppo della civiltà gli essere umani si sono progressivamente allontanati dalla natura, ma questo legame ancestrale permane e viene chiamato dagli studiosi biofilia.

Il concetto di Biofilia

Il termine “biofilia” letteralmente significa “amore per la vita” e fu utilizzato per la prima volta dallo psicologo Erich Fromm per descrivere l’orientamento psicologico dell’essere umano attratto verso tutto ciò che è vivo o che trasmette vitalità.

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Tale concetto fu ripreso e reso popolare nel 1984 dal biologo statunitense Edward Osborne Wilson, che formulò l’ipotesi scientifica della biofilia, intesa come urgenza innata nell’uomo di ristabilire una connessione con la natura e con gli altri essere viventi.

Come sottolinea il professor Giuseppe Barbiero nel suo saggio “Introduzione alla biofilia” (Carocci edizioni, 2019) la biofilia è una predisposizione innata, come il linguaggio. Tuttavia per svilupparsi ha bisogno di stimolazioni che sono carenti nella società urbanizzata.

Il design e la progettazione architettonica però possono aiutare a recuperare questa carenza. Esempi in tal senso non sono nuovi: basti pensare ai motivi floreali del Liberty, all’architettura organica di Frank Lloyd Wright, alla villa Farnsworth di Mies Van Der Rohe o al bosco verticale di Milano.

L’affermarsi del Biophilic design

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L’attuale Biophilic design si pone come un modo innovativo e sistematico di progettare i luoghi in cui viviamo e lavoriamo.

Si tratta di una strategia di progettazione sostenibile che punta a collegare e a incorporare le persone con l’ambiente che le circonda, riconnettendo l’essere umano con il mondo naturale.

Il prof. Barbiero e i suoi collaboratori del resto sono riusciti a mettere a punto un indicatore di qualità biofilica dell’ambiente – il Biophilic Quality Index – che può essere utilizzato da architetti e progettisti per creare ambienti rigenerativi.

Un edificio o un ambiente progettato secondo i criteri del Biophilic design è capace infatti di trasmettere un profondo e rigenerante benessere a quanti lo vivono. Le persone accusano meno lo stress, hanno un umore migliore e una migliore qualità di vita.

Ecco in sintesi alcuni elementi caratteristici del Biophilic design:

  • materiali di origine naturale, come legno o pietra;
  • presenza di vegetazione e organismi vegetali;
  • stimoli sensoriali e colori della natura;
  • visuale aperta su paesaggi naturali;
  • spazi che comunicano un senso di protezione;
  • presenza di fonti d’acqua;
  • luce naturale diffusa e omogenea (grazie per esempio ad ampie finestre e a una progettazione che non blocchi i raggi del sole);
  • sistemi di aerazione e termocondizionamento naturali;
  • design orientato all’ordine visivo;
  • costruzioni e strutture biomorfiche ispirate al mondo naturale.

Circondarsi con il legno può ridurre lo stress e migliorare il nostro benessere e la nostra salute

Varie ricerche hanno sottolineato che la presenza visiva del legno all’interno dei nostri ambienti può ridurre significativamente i livelli di stress. Materiali come il legno hanno un effetto pronunciato sul sistema nervoso autonomo, abbassando la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.
Secondo una ricerca canadese e austriaca il legno può migliorare il nostro benessere e aiutare a ottenere i seguenti benefici per la salute:

  • bassi livelli di stress;
  • migliore attenzione e concentrazione;
  • maggiore creatività;
  • recupero più rapido in caso di malattie e incidenti;
  • ridotta percezione del dolore.
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Abbiamo visto che l’idea di incorporare elementi naturali nell’ambiente costruito, come legno, acqua, piante o luce solare, possa effettivamente migliorare la salute generale, è la premessa alla base del Biophilic design. Il legno è facilmente incorporabile in un progetto di costruzione o ristrutturazione attraverso pareti in legno, soffitti, boiserie, serramenti o pavimenti.

Inoltre il legno è associato al calore, grazie al suo essere un isolante naturale. Gli edifici che usano il legno in ampie applicazioni strutturali e di finitura hanno il potenziale per produrre alti livelli di comfort termico e mitigare il rumore, pur presentando un impatto ambientale complessivamente inferiore rispetto alle strutture realizzate con altri materiali, come cemento e acciaio.